Il parco di via Foscolo a Crevenna è ora intitolato a Cristina Mazzotti, una giovane di 18 anni rapita e uccisa dalla ‘ndrangheta nell’estate del 1975, e ai martiri delle mafie.
Al suo interno, il parco ospita anche una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza e la discriminazione di genere, installata grazie al contributo del Liceo Carlo Porta, che ha voluto dare voce alle vittime di violenza, insieme a un albero di mimosa.
La panchina rossa è oggi presente in molte città come segno di sensibilizzazione e impegno concreto contro la violenza di genere, domestica, psicologica, sessuale e il femminicidio. Un invito a riflettere e un monito che non possiamo ignorare questa piaga sociale che ci coinvolge tutti.
Vedere o sedersi su questa panchina serve a ricordarci che la lotta è quotidiana e che ogni donna merita di vivere senza paura. Come spiegano le studentesse di 5L del Liceo Carlo Porta:
“Il progetto Panchina Rossa è nato dal nostro desiderio di approfondire il dramma della violenza sulle donne. Volevamo andare oltre la cronaca, comprendere il dolore, le conseguenze e il trauma che queste violenze causano, spesso in contesti familiari. Abbiamo voluto un segno visibile anche a Erba, per sensibilizzare la comunità e offrire sostegno alle donne che ne hanno bisogno.”
Sul totem che accompagna l’installazione, una scritta di una delle nostre studentesse:
“Sei radice nel terreno soffocata dal buio, tormentata dalla confusione. Sei caduta come un fiore sul ciglio di un prato… Ma le stelle del tuo volto splendono immortali.”
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